Il primo
giorno si percorre un itinerario lungo ma molto vario che percorre prima
le pendici del ripido e regolare versante ovest della Maiella, per poi
immettersi nella Valle di Femmina Morta, che con un percorso in leggera
salita conduce all'ultima rampa ripida prima della vetta, nei pressi della
quale si trova il bivacco Pelino, dove si pernotta. Il secondo giorno
si scende al Rifugio Manzini in Val Cannella per poi tornare all'imbocco
della Valle di Femmina Morta con un'altro itinerario che si snoda sui
vasti pianori sommitali della Maiella.
N.B. Qui si propone un percorso di due giorni con pernotto in vetta, ma
chi non volesse farlo o non ne avesse il tempo può, partendo presto
e con un buon allenamento, compiere in giornata l'ascensione alla vetta,
ritornando poi per lo stesso percorso.

Il
Monte Acquaviva (2737m) visto dalla vetta del Monte Amaro. |
Circa 1,5
km dopo aver passato Campo di Giove, lungo la strada che si dirige verso
gli impianti di Guado di Coccia, si imbocca sulla sinistra una strada
bianca che risale i pendii prativi ai piedi della montagna. La strada,
percorribile anche con macchine normali (al giugno 2003) con numerose
svolte e attraversando tratti di bosco conduce alla spendida conca con
relativo stazzo in località Macchia di Secina, dove termina (1518m).
Percorrendo pochi passi in discesa in direzione NW ci si immette nel sentiero.
Questo sale dolcemente tra pascoli e macchie di faggi, attraversando zone
dove sono evidenti gli effetti delle valanghe invernali, fino ad uscire
dal bosco verso i 1800m, nei pressi di un bivio che conduce alla Fonte
dell'Orso.

Il
laghetto di Femmina Morta (2451m), che si trova al centro dell'omonima
valle, appare evidente grazie allo sciglimento dell'ultima neve
prima dell'estate. |
Da qui in
poi la salita diviene più ripida, si inzia a percorrere il ripido
versante ovest della montagna, e con un percorso a zig zag ci si immette
(1950m) nel grande circo glaciale denominato Fondo di Maiella. Il sentiero
ora, prima con percorso rettilineo, poi con una ripida salita a svolte,
punta verso l'evidente isellatura di Forchetta Maiella, dove giunge dopo
un breve tratto di sfasciumi (2390). Dalla Forchetta si possono ammirare
i pendii del Monte Macellaro verso NW e la conca del Fondo di Femmina
Morta. Senza scendere nel Fondo, si sale a sinistra sulla ampia cresta
erbosa che si va ben delineando con direzione W-E, che dopo una breve
e panoramica salita diviene relativamente pianeggiante (2550m circa).
La vista è magnifica: sulla sinistra si possono ammirare catene
montuose a perdita d'occhio (tutta la zona del Parco Nazionale d'Abruzzo),
e ancora ci si puo spingere verso la piana di Sulmona e il Morrone. Davanti
appare evidente la nostra meta, Monte Amaro, che domina la parte finale
della Valle di Femmina Morta che si stende alla nostra destra, con la
depressione nella parte centrale dove si trova il lago effimero, presente
nella stagione primaverile fino allo scioglimento dell'ultima neve.

Il
bivacco Pelino nei pressi della vetta. Sembra di essere sul tetto
del mondo. |
Conviene da
qui in poi puntare verso la vetta tenendosi sotto il filo della cresta
per evitare alcuni saliscendi, fino ad arrivare alla base della rampa
finale (2625m). Lungo il tragitto consiglio di ammirare le splendide fioriture
che regalano questi pascoli d'alta quota, con la presenza di numerosi
rari endemismi. Dalla base della rampa voltare verso destra, salendo in
diagonale e quindi attraversando la testata della Valle di Femmina Morta,
fino ad arrivare ad una zona pietrosa pianeggiante dove si incontra il
sentiero principale che con breve percorso in salita conduce alla vetta
(2793m).

Il
tramonto chiude il sipario sul primo giorno di questa fantastica
escursione. Il bivacco ci attende per una notte indimenticabile.
Sullo sfondo è visibile il Corno Grande e la catena del gran
Sasso. |
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