Giro Faticoso
ma molto remunerativo dal punto di vista paesaggistico che si svolge interamente
sull’imponente Velino, terza montagna dell’Appennino per altezza.
Più precisamente si percorre la stretta forra che si trova tra
il Velino e la sua montagna gemella: il Cafornia, tra pareti di calcare
liscissimo molto suggestive. Si esce poi dal vallone e si percorre la
cresta SW del Velino, divertente e aerea fino alla vetta, da cui si gode
un panorama mozzafiato. Si affrontano tre passaggi di 2° grado di
cui uno un po’ esposto che comunque non presentano particolari difficoltà.
Si consiglia comunque di portare una corda, cordino, moschettoni e gli
imbrachi per che volesse essere assicurato.
Si arriva in macchina alla Fonte Canale, nei pressi di un valico a quota
1200 situato tra Forme e Massa d’Albe (tramite una strada bianca
accettabile che inizia dal paesino di Forme). Dal valico partono numerosi
sentieri che puntano verso la vetta del Velino che si scorge molto in
alto leggermente sulla sinistra. È comunque già facile individuare
il profondo intaglio tra Velino (a sinistra) e Cafornia (a destra) che
si dovrà percorrere. Si prende un sentiero che piega verso sinistra
in leggera salita. Si attraversa una zona dove è stato effettuato
un rimboschimento fino alla sommità del Colle Pelato, 1359m, dove
il sentiero devia verso destra dirigendosi verso l’imbocco del Canalone.
Si sale ora più ripidi, ed in breve alla nostra destra e alla nostra
sinistra cominciano ad alzarsi suggestive pareti di roccia: siamo all’inizio
del Canalone. Il sentiero prosegue un po’ e poi devia a sinistra
inerpicandosi per un ghiaione: a questo punto lasciamo il sentiero per
proseguire nel fondo del Canalone. Questo è abbastanza largo, ma
salendo tra arbusti e pietraie (tratto abbastanza faticoso) le pareti
di roccia laterali vanno alzandosi e il calcare si fa sempre più
liscio. Si giunge infine, a quota 1700m circa, al primo salto di roccia.
Lo si supera sulla destra, prima salendo alcune facili roccette, poi affrontando
un balzo sulla sinistra con difficoltà 2° un po’ esposto.
Sopra il salto la forra va restringendosi e si arriva presto tramite dei
pratoni al secondo passaggio: è una placca rocciosa con numerosi
comodi appigli che bisogna superare in diagonale da destra verso sinistra.
Il punto di attacco è indicato da un piccolo segno blu. Si sale
ancora per prati e pietraie fino ad un punto in cui il Canalone si allarga,
circondato da guglie calcaree di rara bellezza. Il fondo del Canalone
finisce sulla sinistra contro un balzo di roccia molto alto in cui l’acqua
ha scavato una sorta di imbuto di calcare molto liscio che in primavera
deve essere occupato da una splendida cascata. Ovviamente non si passa
di qui, ma si prosegue in una valletta sulla destra rispetto al canalone
principale lungo una pietraia. Si arriva così al terzo e ultimo
passaggio. Si risalgono infatti lungamente facili roccette fino ad uscire
verso sinistra su una cengia erbosa. Si segue la cengia, leggermente esposta,
sulla sinistra, fino a superare un canalino detritico. A questo punto
siamo fuori dal Canalone a circa 2000m, e si possono distinguere, già
molto più vicine, le vette del Velino e del Cafornia sulla sinistra
e sulla destra rispettivamente. Si risale ora un pendio erboso che in
breve conduce alle petraie del pianoro che si trova tra le due vette.
Si percorre brevemente il pianoro per poi deviare sulla sinistra e risalire
ancora pietraie e poi facili roccette fino sulla cresta, la SW del Velino.
Un ultimo faticoso tratto di roccette lungo la cresta assai panoramica
porta in vetta, a quota 2487m. Splendida la vista sul fucino e le montagne
del gruppo del Viglio, sulle montagne della zona di Pezza e Campo Felice
e sul Gran Sasso, per non parlare del Sirente. In vetta trovano posto
una Madonnina e la croce con il libro di vetta.
Dopo essersi riposati e rifocillati si scende dalla Madonnina verso Nord
per un sentiero. Si arriva presto alla cresta che si affaccia sulla parte
terminale del Vallone di Teve. A questo punto si gira a destra e su facile
sentiero si percorre tutta la cresta, con begli affacci sulle montagne
di Pezza fino alla prominenza del Cafornia, 2405m. Da questo punto, senza
salire al Pizzo Cafornia ci si butta nel grande circo che dal Cafornia
conduce ai grandi pascoli sottostanti che portano il medesimo nome. Si
sfrutta un bel ghiaione che ci fa perdere velocemente quota. Si scende
ancora un po’ su pietraie e poi si piega a sinistra fino a risalire
il crinale della larga cresta erbosa che scende direttamente dalla vetta
del Pizzo Cafornia. Ci si butta quindi dritti per dritti in discesa in
direzione della Fonte Canale, proprio sotto di noi, su prati e pietraie
(percorso faticoso). Dopo una discesa che pare interminabile si è
di nuovo al valico.
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