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ANALISI DEI MODELLI: PAROLA ALLE GFS

Chiunque abbia un po’ di passione per la meteorologia e navighi nelle rete, non può aver fatto a meno di sbirciare qualche cartina previsionale segnata in vario modo: sfumature cromatiche, cerchi più o meno concentrici, in alcune miriadi di numeretti e quant’altro.Esposte cosi’ le cose potrebbero sembrare un po’ confuse e per un neofita della materia probabilmente lo sono.Ma proprio in una attenta lettura di quelle carte risiede oggi buona parte della branca previsionale della scienza meteorologica.
Gli elaboratori hanno fatto passi da gigante ed anche per quel che riguarda le condizioni atmosferiche ad oggi sono lo strumento base per applicare quelle regole della dinamica dell’atmosfera che regolano, se cosi’ si può dire date le innumerevoli eccezioni, l’evolversi delle condizioni del tempo e in prospettiva del clima.
Da queste elaborazioni ecco che scaturiscono quelle che noi meteoappassionatidivoriamo come pane quotidiano; e allora ecco srotolare una serie di nomi spesso impronunciabili: ECMWF, GFS , DWD, NOGAPS, UKMO, AVN.
Ogni modello studia e descrive l’andamento dell’atmosfera secondo l’applicazione di quelle regole e quei procedimenti che mette alla base dei suoi calcoli, e l’imprevedibilità tutt’ora spiccata dei movimenti, della vorticosità, e in generale dell’evolversi delle masse d’aria consente ai vari procedimenti di aver ognuno i propri momenti di gloria, ossia di azzeccare previsioni o scenari magari ignorati o meglio trascurati dagli altri.
Ciò premesso, e ammesso che ogni modello ha solidi studi e basi alle spalle, quello di sicuro maggior impatto sui web-meteoman è GFS. Sarà la chiarezza grafica, sarà la frequenza delle emissioni (ogni 6 ore!), sta di fatto che il modello americano riscuote molto successo oltre ad essere nel breve periodo piuttosto affidabile, anche se purtroppo soprattutto per quanto riguarda condizioni meteo di tipo caldo-umido.

Andiamone allora ad analizzare le carte più importanti...

Questa è la carta delle temperature alla quota di 1450 mt. ca., ossia ad 850 hPa. È il famoso giorno dell’arrivo del Burian (o Buran) e come si nota chiaramente il fiume di aria gelida contrassegnato da tonalità sempre più scure del blu in corrispondenza di valori termici più rigidi rende estremamente facile la lettura del movimento delle masse d’aria fredde.Ciò vale ovviamente anche e all’opposto per le tonalità che degradano dal verde verso il giallo e poi il rosso(indici di temperature più miti).

 

La carta qui sopra ci fornisce molte importanti informazioni : ci parla di pressione al livello del mare, e quindi ci indica le figure bariche (linee bianche); ci indica poi grazie alle sfumature il valore dei geopotenziali; infine con le linee tratteggiate (isoterme) vengono delimitate le zone che all’altezza di 500hPa hanno la stessa temperatura. Torniamo brevemente sui tre punti:1)Pressione al livello del mare: le linee bianche dicevamo (isobare), circoscrivono i settori con stessa pressione al livello del mare ed hanno come unità di misura l’ectoPascal (cui equivale il millibar: mb); 2) I Geopotenziali: ci indicano a che altezza si posiziona il valore pressorio di 500 hPa. A colori più caldi corrispondono quote più elevate, a colori più freddi quote inferiori. In tal modo ci indicano anche in quota il posizionamento delle strutture cicloniche ed anticicloniche: 3) Isoterme: unendo i punti che all’altezza di 500 hPa presentano la stessa temperatura, indicano su quali zone del territorio sottostante si sta avendo un’avvezione fredda in quota, alla quale possono essere collegati fenomeni temporaleschi o comunque di forte intensità, e repentine diminuzioni della temperatura in caso di precipitazioni.

Quella posta qui sotto invece è la carta delle precipitazioni. Anch’essa come quella delle temperature è di facile lettura: a tonalità più intense corrispondono precipitazioni più copiose o violente. L’unità di misura è il millimetro.
 

Parentesi fotografica…leggete la data in alto a sinistra!! Siamo a 1770 mt (impianti di Ovindoli - Monte Magnola), in zona esposta al sole…no comment

Come ultima carta analizziamo più che un’elaborazione di un modello matematico, una speranza degli amanti dell’inverno. E’ che necessita di troppe conferme per esser valutata con fiducia o con convinzione. Tuttavia la tentazione è forte ed una seppur fortemente aleatoria analisi su quel che potrebbe scaturirne in termini di condizioni meteo va fatta! Allora… l’alta pressione delle Azzorre sta proprio dove deve stare, ossia sull’Atlantico, e lambisce solamente l’estremo occidente d’Europa; nel mentre esattamente da nord, dalla scandinavia, un deciso impulso di aria fredda raggiunge il mediterraneo, rinvigorendo dapprima un minimo sui balcani, e nel contempo instabilizzando l’atmosfera sui mari attorno alla penisola. La miscela è potenzialmente esplosiva…ma stiamo purtroppo parlando di carte a 384 ore e la miccia è davvero troppo lunga.Per ora godiamocele…attenti…ma non troppo.

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