SEI IN Home>Relazione Monte Vettore.
Finalmente i monti Sibillini, è una tersa giornata di metà settembre e decidiamo così di effettuare una escursione sul monte Vettore. Saliremo per il Vallone dell’Imbuto, un itinerario poco conosciuto e raramente frequentato; è un’occasione anche per controllare le reali difficoltà di una delle scialpinistiche più emozionanti dei Sibillini; questo profondo vallone conosciuto anche col nome di Grande Imbuto incide profondamente il versante E-NE del Monte Vettore, uno scivolo naturale dove durante la stagione invernale precipitano tuonando le valanghe
Poco sopra il paese di Pretare lasciamo la macchina accanto alla linea di scorrimento delle acque alla quota di 1100mt circa. Entriamo nel greto del torrente dove ancora oggi sul finire dell’estate scorre una abbondante quantità di acqua, si sale con percorso quasi obbligato fra rocce bagnate e tracce di sentiero, queste portano sotto ad una evidente presa d’acqua dove arriva una vecchia strada dissestata, scavalchiamo il cancello per passare a monte di questo ed evitare così un difficile salto di roccia posto dietro all’acquedotto. Ora il Vallone è ben pronunciato, intorno a noi rami spezzati e alberi divelti testimoniano le numerose valanghe che spazzano questo Imbuto durante la stagione invernale.
Teniamo inizialmente la destra accanto alla linea di massima incisione delle acque per evitare un altro difficile salto di roccia, un facile traverso sulla destra e tagliamo sulla sinistra per risalire e ovviare ad un’altro difficile salto ed entriamo in un ripido canale d’erba alla sinistra del salto, questo canale erboso è facile da salire ma con qualche attenzione poiché presenta una pendenza valutabile in 35-40°, finito questo alla quota di circa 1700mt il pendio si fa ora meno ripido, siamo entrati così nel collo del Grande Imbuto. Risaliamo ora i grandi pratoni che riaumentano gradualmente di pendenza prendendo direzione W-NW su di un crinale erboso meno ripido che facilita la salita, l’Imbuto si presenta ora in tutta la sua grandezza e rapidamente su pendio faticoso guadagniamo quota. Alla quota di 2200mt raggiungiamo il sentiero che sale in diagonale tagliando il pendio, questo agevola di molto la salita e raggiunto il crinale SE che unisce Monte Vettore a il Pizzo in breve siamo alla croce di vetta sulla cima più alta dei Sibillini
Bellissimo il panorama sulla vicina cresta del Redentore con sotto la depressione che ospita il lago di Pilato; un’ottima visibilità ci permette di vedere il Terminillo, la piramide sommitale del Velino e il gruppo del Gran Sasso che svetta lontano in secondo piano rispetto ai vicini monti della Laga. Una leggera ventilazione orientale ci obbliga a coprirci mentre consumiamo il nostro pranzo, su tutte le cime più alte i prati sono pennellati di giallo, l’autunno in quota stà arrivando prepotente, lentamente le montagne cambiano i loro colori e si preparano alla prossima stagione.
Dopo una lunga sosta in cima è ora tempo di scendere, ripercorriamo così il sentiero a ritroso, non scenderemo per l’Imbuto poiché troppo scomodo e così proseguiamo sino ad arrivare al crinale che separa l’Imbuto dal Fosso di Casale; scendiamo sino al bosco costeggiando il Vallone dell’Imbuto e su terreno e prato scivoloso trovando originali passaggi nel bosco ritorniamo all’inizio dell’Imbuto a 10 minuti dalla macchina. Torneremo a primavera, probabilmente ad aprile quando le condizioni lo permetteranno con gli sci sotto ai piedi. Considerazioni: Itinerario molto interessante e pochissimo frequentato soprattutto durante la stagione estiva, pur non presentando passaggi difficili è caratterizzato da lunghi pendii erbosi con pendenze anche di 35-40° ATTENZIONE!! , la discesa per il Vallone dell'Imbuto è scomoda e potenzialmente pericolosa.
© Il Monte Geologo 2003-2004
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