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Speciali Montagna |
Ore 8:00, la tangenziale in entrata di Roma est è bloccata. La prima sci-alpinistica della stagione ci porta così in un giorno feriale sulla strada per Castel del Monte, i prati appaiono ricoperti da uno spesso strato di brina e i camini delle case fumano sopra i tetti lucenti. Arriviamo al parcheggio sotto al rifugio la Vetica, un leggero strato di nubi ricopre la piana ma ci lascia intravedere la vetta rocciosa del Camicia che si staglia su di un bellissimo cielo azzurro. La neve alla partenza è poca ma ghiacciata e ci permette di partire direttamente dalla macchina con gli sci ai piedi, risaliamo il primo valloncello macchiato di verde di giovani alberelli testimoni delle valanghe che spazzano il bosco in questo punto, risaliamo nella leggera nebbia la valletta su neve ora più molla che ci porta così ad uscire sulla costola rocciosa soprastante e ad affacciarci sul bel vallone di Vradda.
Il sole appare all'improvviso mostrandoci una bellissima giornata, le poche nuvole che coprivano il piano si stanno velocemente dissolvendo sospinte da una leggera ventilazione orientale. Saliamo in diagonale il pendio a mezza costa sotto al monte Tremoggia anziché percorere il fondo del vallone che presenta una noiosa stozzatura rocciosa scoperta dalla neve. Un breve tratto a piedi e rimettiamo subito gli sci per percorrere la lunga diagonale che ci porterà alla selletta che si affaccia a volo d'uccello sulle dolci colline del Tramano, il lungo traverso viene ricompensato dal magnifico panorama che si inizia a vedere alle nostre spalle, la Majella ben innevata sembra a due passi come le montagne del parco d'Abruzzo che risplendono anche loro sotto questo bellissimo sole.
Arriviamo alla sella a 2450mt e possiamo finalmente affacciarci e godere del magnifico panorama sull'altro lato, i Monti della Laga, i Sibillini e a poca distanza l'azzurro del mar Adriatico sullo sfondo delle dolci colline punteggiate di case e strade. La parete del camicia è orrida e affascinante più che mai, ghiacciata e fredda nel suo silenzio rotto soltanto dal rumore del vento.
Continuiamo la salita verso l'ultima rampa che porta sulla cima del Camicia, la neve sempre in ombra è bella dura e a tratti un pò ghiacciata e la risaliamo facilmente con il fondamentale aiuto dei coltelli (Rampant), la neve in questo punto freddissima cigola mentre la calpestiamo con gli sci e ruotiamo le racchette nello sforzo della salita. In breve siamo accanto alla croce sotto al sole che nonostante la bassa temperatura ci riscalda e ci fa compagnia mentre consumiamo il nostro pranzo davanti ad un bellissimo panorama, la piana di campo imperatore orlata di neve e la mole del corno grande risplendono al sole in un curioso gioco di luci ed ombre.
Decidiamo di scendere per il versante sud, sul mitico Paginone dato che la neve sembra buona e si presenta ben innevato, percorriamo quindi per un breve tratto verso nord il crinale della cima e scendiamo sulla sinistra per entrare nel largo canalone che porta fino giù al piano; la neve è buona, ammorbidita dal sole sfonda un pochino sotto il nostro peso ma permette comunque curve veloci e divertenti. Una breve strettoia senza neve ci porta nell'ultimo canale prima del piano al rudere della vecchia miniera di Bitume, una lunga e divertente lingua di neve ghiacciata ci riporta nei colori dorati della sera in leggera pendenza fino alla strada asfaltata a circa 1km dalla Vetica.
DATI METEO T° alle ore 14:40 in cima al Camicia -9.1 C°.
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