SEI IN Home>Relazione Monte Rotella.
La neve sulle montagne d'Abruzzo inizia ad essere veramente tanta, i massicci più vicini al versante Adriatico sono sepolti sotto metri di neve. Decidiamo perciò di effettuare una facile e sicura gita al monte Morrone della Majella; il versante ovest del Morrone è bianco di neve fin sulla piana di Sulmona, una vista decisamnte inusuale. Arrivati al piccolo paese di Pacentro posto ad appena 700mt lo troviamo con nostra grande sorpresa ricoperto da uno spesso strato di neve, 60-70cm di neve sopra i tetti sono il preludio di una gran giornata. Prendiamo la strada che sale verso passo San Leonardo ancora ignari della reale quantità di neve caduta in queste zone; la strada è da subito stretta fra muri di neve. Il manto nevoso aumenta sempre di più e la strada ora assomiglia ad una trincea con muri di neve che in alcuni punti arrivano a 2-3 metri, gli alberi sono carichi di biancore; dopo esserci quasi incastrati con una macchina in discesa continuiamo la salita estasiati dal paesaggio circostante.
Giunti in prossimità dell'albergo al passo la strada è interotta, i mezzi spazzaneve sono ancora in azione nel duro compito di aprire la strada, la fresa lavora con difficoltà sollevando quintali di neve stando attenta a non perdere la strada totalmente sommersa dalla neve; ci dicono che la strada è chiusa e non si può parcheggiare, con disappunto e con qualche imprecazione alla non segnaletica stradale Abbruzzese torniamo indietro. Il versnte ovest della Majella che si nasconde in parte fra le nuvole è bello e pericoloso più che mai ammantato da metri di neve soffice e polverosa. La scelta ricade sul Monte Rotella, montagna divertente e sicura che difficilmente lascia insoddisfatti. Lasciamo così la macchina all'inizio del piano delle 5 miglia ricoperto anch'esso da uno spesso strato do neve. Il tempo del tutto migliorato mette in risalto i dolci pendii del Rotella, larghi zig-zag ci fanno prendere rapidamente quota, il sole fà risplendere i cristalli di neve e la vista si apre sulle vicine montagne del parco Nazionale ammantate di neve.
Qualche nuvola innocua è tornata a coprire il cielo donadoci un pò di fresco dal pendio assolato, passiamo il piccolo altipiano ricoperto abbondantemente dalla neve e arriviamo alla piccola sella sotto la cima, vediamo con diasappunto le tracce di 8 sciatori che ci hanno preceduto ed hanno già segnato il pendio fino a valle; ma la neve è così tanta ed il pendio così vario che già iniziamo a percorrere con gli occhi nuove linee di discesa nella neve polverosa. In breve siamo in cima dove possiamo rifocillarci e preparare prima della discesa; c'è un pò di vento e fà abbastanza freddo e così tolte le pelli e stretti gli scarponi iniziamo gioiosi la discesa. Fabio e Martina decidono di seguire per un tratto il crinale N-NW per scendere dall'altro lato, io e Giulio non resistiamo e ci buttiamo giù nel pendio sottostante in una bellissima neve fredda e polverosa.
Seguiamo una valletta divertentissima fra onde di neve, ombra e luce, urliamo come pazzi rovinando forse il silenzio che regna sovrano, ma la neve è stupenda e gli sci corrono veloci da soli; è impossibile trattenersi.
© Il Monte Geologo 2003-2005
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