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19/02/2005 Monte Rotella.
Partecipanti: PAOLO, GIULIO, FABIO, MARTINA.
Dislivello: 860mt in salita-1000mt in discesa.
Difficoltà: MS
Tempo di Percorrenza: 2:30h

La neve sulle montagne d'Abruzzo inizia ad essere veramente tanta, i massicci più vicini al versante Adriatico sono sepolti sotto metri di neve. Decidiamo perciò di effettuare una facile e sicura gita al monte Morrone della Majella; il versante ovest del Morrone è bianco di neve fin sulla piana di Sulmona, una vista decisamnte inusuale. Arrivati al piccolo paese di Pacentro posto ad appena 700mt lo troviamo con nostra grande sorpresa ricoperto da uno spesso strato di neve, 60-70cm di neve sopra i tetti sono il preludio di una gran giornata. Prendiamo la strada che sale verso passo San Leonardo ancora ignari della reale quantità di neve caduta in queste zone; la strada è da subito stretta fra muri di neve. Il manto nevoso aumenta sempre di più e la strada ora assomiglia ad una trincea con muri di neve che in alcuni punti arrivano a 2-3 metri, gli alberi sono carichi di biancore; dopo esserci quasi incastrati con una macchina in discesa continuiamo la salita estasiati dal paesaggio circostante.


Fabio e Martina battono la traccia, davanti a loro i dolci pendii del Rotella.

Giunti in prossimità dell'albergo al passo la strada è interotta, i mezzi spazzaneve sono ancora in azione nel duro compito di aprire la strada, la fresa lavora con difficoltà sollevando quintali di neve stando attenta a non perdere la strada totalmente sommersa dalla neve; ci dicono che la strada è chiusa e non si può parcheggiare, con disappunto e con qualche imprecazione alla non segnaletica stradale Abbruzzese torniamo indietro. Il versnte ovest della Majella che si nasconde in parte fra le nuvole è bello e pericoloso più che mai ammantato da metri di neve soffice e polverosa. La scelta ricade sul Monte Rotella, montagna divertente e sicura che difficilmente lascia insoddisfatti. Lasciamo così la macchina all'inizio del piano delle 5 miglia ricoperto anch'esso da uno spesso strato do neve. Il tempo del tutto migliorato mette in risalto i dolci pendii del Rotella, larghi zig-zag ci fanno prendere rapidamente quota, il sole fà risplendere i cristalli di neve e la vista si apre sulle vicine montagne del parco Nazionale ammantate di neve.


Il piano delle 5 miglia carico di biancore. Si riconosce monte Pratello con dietro il Monte Greco e la lunga Serra di Rocca Chiarano.

Qualche nuvola innocua è tornata a coprire il cielo donadoci un pò di fresco dal pendio assolato, passiamo il piccolo altipiano ricoperto abbondantemente dalla neve e arriviamo alla piccola sella sotto la cima, vediamo con diasappunto le tracce di 8 sciatori che ci hanno preceduto ed hanno già segnato il pendio fino a valle; ma la neve è così tanta ed il pendio così vario che già iniziamo a percorrere con gli occhi nuove linee di discesa nella neve polverosa. In breve siamo in cima dove possiamo rifocillarci e preparare prima della discesa; c'è un pò di vento e fà abbastanza freddo e così tolte le pelli e stretti gli scarponi iniziamo gioiosi la discesa. Fabio e Martina decidono di seguire per un tratto il crinale N-NW per scendere dall'altro lato, io e Giulio non resistiamo e ci buttiamo giù nel pendio sottostante in una bellissima neve fredda e polverosa.

La vetta del Rotella, contrassegnata da una croce e da una piccola stele in pietra in ricordo degli alpini.

Seguiamo una valletta divertentissima fra onde di neve, ombra e luce, urliamo come pazzi rovinando forse il silenzio che regna sovrano, ma la neve è stupenda e gli sci corrono veloci da soli; è impossibile trattenersi.
Fabio e Martina ci raggiungono a breve, anche loro hanno trovato un bel pendio con una neve fantastica. I tetti bianchi del paese di Rocca Pia fanno da sfondo alle punte degli sci che emergono come delfini dalla neve; radi alberelli, dossi di neve, la discesa è molto divertente e ognuno si inventa il modo più originale di scendere; arriviamo ancora urlando fin sulla strada del paese dopo 1000mt di discesa nella neve soffice in questa stupenda giornata, finestra di bel tempo tra le lunghe giornate di bufera nel cuore dall' Appennino.


Il Porrara visto dalla vetta del Rotella; è evidente visto di profilo il mitico Vallone Bianco.



Giulio scende nella neve polverosa in una divertente valletta poco sotto la cima.

 

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