SEI IN Home>Relazione Monte Prena
Percorriamo la SS°17 bis e attraversiamo la piana di Campo Imperatore pennellata di verde dai prati rigogliosi, bianche nuvole orlano le cime e un leggero vento orientale smuove l’erba. In corrispondenza della curva al km 48,50 prendiamo la sterrata che porta alla ex miniera di bitume sul fianco SW del Camicia, lasciamo la macchina alla curva accanto alla Fornaca nei pressi del sentiero del CAI che passando per il valico di Ferruccio ci porterà alla cima del Prena. Un vento fresco tutt’altro che estivo ci dà il benvenuto e ci accompagnerà per tutta la gita, le montagne sono deserte, poche macchine anche sulla piana per la maggior parte di gitanti in cerca della tanto amata finocchiella.
Il sentiero taglia i primi prati dolci sulle pendici del Camicia a est della grande fiumara detritica del Prena conosciuta col nome di Fornaca, vi sono ancora numerosi nevai da cui sgorgano molti ruscelli e piccoli torrenti, un bellissima cascata presso fonte Comune rende il paesaggio suggestivo e ricorda molto quello alpino, prati verdi, nevai e tanta acqua.
Il crinale perde leggermente quota e in corrispondenza della spalla del Prena la aggira sul versante nord, fra nebbia e sprazzi di sole arriviamo alla base dell’ultimo pendio che porta alla cima, qui è ancora presente una buona quantità di neve ed il pendio terminale è coperto da ingenti spessori di neve.
Scenografici cumulonembi, soprannominati da Giulio le bombe, si sollevano nel cielo ma senza destar preoccupazione, dopo una lunga contemplazione riscendiamo nel canale in una spessa nebbia che ora avvolge completamente la cima, i divertenti nevai ci riportano velocemente al vado ovest di Ferruccio.
Il sentiero ci porta sulla piccola prominenza a 1780 mt dove rimangono i resti del bivacco G. Lubrano strappato dalle tempeste durante l’ inverno 98-99, solo il basamento in cemento è rimasto al suo posto mentre tutt’ intorno sono ancora visibili i pezzi di lamiera trascinati a valle dal vento, dalle acque e dalla neve. Percorriamo l’ ultimo tratto di Fornaca dove troviamo una giovane mucca morta sul greto della Fornaca, dal greto della fiumara in breve risaliamo alla macchina. Gli ottimi arrosticini di pecora ai baracchini presso la fonte della Macina chiudono un bella giornata trascorsa fra le nebbie e il caldo sole di giugno tra le rocce del Prena.
© Il Monte Geologo 2003-2004
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