SEI IN Home>Relazione scialpinismo Monte Viglio
Dopo le fredde avvezioni orientali una serie di perturbazioni occidentali colpiscono a ripetizione il centro Italia portando forti precipitazioni nevose fino a quote medie; scegliamo così di salire il monte Viglio da Filettino in questa finestra di bel tempo. La fredda notte ha ricoperto tutto con uno spesso strato di brina, adesso qualche nuvola attraversa il cielo, piccole avanguardie del peggioramento previsto in serata; lasciamo la macchina al tornante di quota 1244 in valle Granara poco sopra il paese di Filettino. Possiamo partire con una certa soddisfazione con gli sci ai piedi grazie ad un buon strato di neve gelata presente al suolo; le nuvole sospinte da ventilazione sud occidentale fanno capolino sui crinali del Viglio nascondendone a tratti la cima.
Saliamo senza via obbligata tra i faggi del bosco, il manto nevoso ben assestato aumenta costantemente mentre guadagniamo quota, verso i 1500mt sugli alberi inizia ad essere presente uno spesso strato di neve gelata, la pioggia di ieri caduta sino a quota 1650mt ha bagnato la neve che ha poi ghiacciato appesantendosi, piegando e spezzando i rami degli alberi. Sopra quota 1650 grazie alle temperature più basse di ieri che hanno permesso solo precipitazioni nevose entriamo nel regno della neve soffice, rimaniamo impressionati salendo ancora dalla quantità di neve caduta nel giro di pochi giorni, gli alberi sono piegati all’inverosimile e la salita diventa difficilissima.
Il bosco è ora piegato da 1 metro, 1 metro e mezzo di neve fresca e diventa impossibile proseguire, inoltre la parte alta di Valle Fura è segnata da valanghe e sono ancora presenti molti accumuli pericolosi; decidiamo così di guadagnare il crinale SW del monte Viglio, l’impresa non è facile ma finalmente riusciamo ad uscire dalla morsa del bosco e a guadagnare il cielo. La parte alta della montagna è ora fuori dalle nuvole, le rocce sono completamente glassate, ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio e la croce risplende finalmente al sole dopo giorni di bufera. Verso quota 2000mt pesanti nuvole sospinte dal vento ci avvolgono, le cime lucenti e i colori del cielo sono in un attimo un ricordo; la visibilità è ridotta ma con attenzione seguiamo il crinale che con via obbligata ci porterà alla croce di vetta, attraversiamo con qualche attenzione la piccola depressione sotto la cima e ci troviamo accanto alla croce ricoperta di ghiaccio.
Ci fermiamo sotto la cima per mangiare qualcosa; la nebbia sembra ad un tratto dissolversi permettendoci di fare qualche foto alla croce ma un attimo dopo riprende pesante sospinta dal vento, il veloce pranzo ci gela le mani e ci costringe alla fuga, stringiamo gli scarponi sotto la nebbia congelatesi che ci dipinge le giacche di bianco e iniziamo la discesa.
Scendiamo lenti spesso a spazzaneve per non perdere la traccia di salita, dopo un lungo tratto usciamo sotto le nuvole dove finalmente possiamo alzare la testa e divertirci in belle curve sulla parte bassa del crinale, rientriamo nel bosco dove riusciamo a fare qualche bella curva nella neve soffice ma presto gli spazi diventano così stretti da costringerci a togliere gli sci e proseguire in discesa a piedi. Nella parte bassa del bosco gli spazi ritornano umanamente possibili e finalmente ci possiamo divertire in una bella discesa tra i faggi sino alla macchina su bella neve gelata nelle ultime luci della sera.
-Temperatura aria alla partenza: 1228m ore 10:00,
-1,3°C © Il Monte Geologo 2003-2005
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