Introduzione
alla geodinamica
(GEO IV) La
distribuzione della massa nella Terra è spiegata dai cinematismi.
Le cause di questi cinematismi sono l’obiettivo di questo corso.
La Terra è un sistema integrato, cioè un insieme di componenti
che devono stare insieme per funzionare (atmosfera, idrosfera, litosfera,
biomassa).
L’atmosfera è composta per il 78% da azoto, per il 20%
da ossigeno e per lo 0,9% da argon. Sono questi i tre gas componenti
fondamentali. L’ossigeno è estremamente reattivo. La Terra
è l’unico pianeta che ha così tanto ossigeno, mentre
in pianeti come Venere e Marte al posto dell’ossigeno vi è
l’anidride carbonica. Quest’ultima sulla Terra è
presente solo per lo 0,03%, e proviene in gran parte dalle eruzioni
vulcaniche. Altri componenti in tracce sono il vapor d’acqua (altra
eccezione della Terra) e il metano, che sono due efficacissimi gas serra,
e l’ozono.
L’ossigeno c’è perché si è sviluppata
la vita e viceversa senza l’ossigeno questa non si sarebbe sviluppata.
Questo è un esempio dell’integrazione dei sistemi che compongono
la Terra. Vi sono dei fortissimi sistemi di retroazione che bilanciano
le variazioni dei parametri atmosferici e terrestri in generale. La
composizione chimica dell’atmosfera è in equilibrio mobile.
Idrosfera.
L’acqua alla formazione dei pianeti è stata sparata via.
La Terra è così ricca di acqua perché c’è
tornata con le comete.
Nell’acqua troviamo disciolti elementi tra cui i più importanti
sono Cl-, SO42-, Na, K, Ca2+. Il calcio va nei gusci solo da quando
vi è il sistema biologico, mentre prima si accumulava dando luogo
a grandi depositi. La calcite diventa prima marmo e poi polvere (il
C va via) a mano a mano che si alza la temperatura. Nessun punto del
nostro pianeta può essere preso per conto suo, ma deve essere
integrato nei vari sistemi.
I principali elementi della biomassa sono H, C, O, N, P. 146 miliardi
di tonnellate è la quantità di carbonio elaborato annualmente
dalla biomassa.
Litosfera. È composta di rocce, che sono tante cose insieme,
ma in sostanza materiale solido dovuto a processi fisico – chimici
o biologici. La legge fondamentale che interessa la litosfera è
il riciclaggio.
Sui pianeti esterni del sistema solare vulcanismo significa materiale
sempre sottozero ma meno freddo di quello circostante, che risale per
la gravità e da risultati simili a quelli del magmatismo terrestre.
Sulla Terra per il magmatismo mi serve materiale fuso, a 800 –
1000°C. La pressione nel processo magmatico può essere molto
varia.
Tra i 700°C e i 300°C nella crosta le rocce subiscono il metamorfismo,
che è un cambiamento continuo. In questo caso è molto
importante la pressione.
Il processo sedimentario è osservabile direttamente. Materiali
non in equilibrio subiscono alterazione ed erosione. Caratteristica
fondamentale è la temperatura, che si considera fino ai 100 –
150°C, range dei processi diagenetici.
Dove finisce un processo ne inizia un altro: è il ciclo litogenetico.
Tutto il materiale è continuamente riciclato.
Solo nelle grandi supernove si produce il ferro, che è una discriminante,
poiché sulla Terra divide gli elementi molto abbondanti da quelli
meno abbondanti.
Le arenarie sono le rocce più diffuse su tutte le superfici continentali.
I calcari sono fortemente differenziati chimicamente. I processi sedimentari
operano delle selezioni, separando silicati, allumino – silicati,
carbonato ecc.. Se li rimettiamo insieme riotteniamo la media della
crosta terrestre. Il carbonio viene dall’atmosfera.
Vi è un dualismo tra granito e basalto, rispettivamente ricco
e povero di silice. Nella crosta continentale vi sono tutti i tipi di
roccia, in quella oceanica molto meno. La crosta continentale è
simile al granito e subisce deformazioni, quella oceanica è praticamente
priva di deformazioni.
La crosta continentale è costituita da due cosiddetti strati:
lo “strato del granito” sopra e quello del “basalto”
sotto, separati dalla Conrad. Lo strato del granito ha in realtà
una composizione media molto simile a quella della tonalite, meno del
10% di quarzo, plagioclasio, femici abbastanza diffusi (orneblenda).
Questo è il quadro medio dei primi 20Km di crosta. Il sottostante
“strato del basalto”, chiamato così per gli studi
sulla velocità delle onde sismiche, dovrebbe, stante le pressioni
e le temperature, essere composto di eclogite. Dagli studi sulle xenoliti
sparate dai vulcani vediamo che in realtà abbiamo rocce metamorfiche
di alta temperatura, granuliti, anidre, con ortoclasio e plagioclasio
in masserelle (20%), quarzo, femici (pirosseni), granato.
Sulle Alpi è uscita la parte alta della crosta inferiore: troviamo
le granuliti a 650 – 900°C e 0,5 – 0,9 Gpa e le xenoliti
a 800°C e 1 – 1,5 Gpa.
Underplating. La crosta inferiore risulta molto laminata per essudazione
di materiale basaltico dal mantello, e per questo le granuliti sarebbero
più femiche nella parte bassa dello strato del basalto. Il calore
liberato favorirebbe ulteriormente la formazione delle granuliti.
Il pozzo di Kola ha esplorato a fondo con l’obiettivo di attraversare
la Conrad. Si è visto così che la Conrad non comporta
cambiamenti geologici, ma solo meccanici. Non ha più senso quindi
parlare di strato del granito e del basalto.
FINE
PRIMA PARTE...
|