INTRODUZIONE ALLA GEODINAMICA, SEZIONE 2
DIFFICOLTA' ARGOMENTO: ALTA
DIFFICOLTA' LINGUAGGIO: ALTA
Introduzione alla geodinamica
(GEO IV)

La crosta continentale è quindi spessa 30 – 35 km, 60 – 70 km sotto gli orogeni. È un miscuglio di tutti i tipi di rocce, di ogni età, rocce che vengono sottoposte ai processi magmatici, metamorfici e sedimentari. È quindi profondamente disomogenea. La crosta oceanica invece, che è poi la maggior parte della crosta terrestre, è spessa solo 7 – 8 km, ed ha caratteristiche diverse, innanzitutto quella di essere molto omogenea.
La crosta oceanica è composta da tre strati, il primo composto da sedimenti, alle cui interfacce corrispondono salti di velocità delle onde sismiche. Alla base del terzo strato troviamo la moho.
La scarpata continentale è la parte verso l’acqua del prisma sedimentario. È una superficie di equilibrio data dalla posizione di equilibrio dei materiali sedimentari del prisma.
Il basamento acustico è il pavimento di tutti gli oceani e corrisponde allo strato 2, basaltico, ricoperto dai sedimenti dello strato 1. Nello strato 1 gli spessori più forti sono dalla parte del prisma sedimentario e vanno diminuendo verso la dorsale, che è un inarcamento del fondale oceanico. Nelle parti più esterne degli oceani troviamo anche i sedimenti più antichi. I sedimenti con la loro deposizione irregolare indicano chiaramente l’espansione del fondo oceanico: i sedimenti più antichi hanno estensione minore perché al momento della loro deposizione il fondo oceanico era più piccolo.
I salti di velocità delle onde sismiche nella crosta oceanica ci dicono la sua composizione:
Si inizia con lo strato 1, sedimentario; si prosegue con lo strato 2 composto nella parte alta da basalti a pillow (basamento acustico) inizialmente più fratturati, poi più massivi, e nella parte bassa da dicchi tabulari verticali; si arriva allo strato 3, in cui lo stesso materiale che ha dato origine allo strato 2 si è raffreddato in condizioni intrusive, subendo alterazioni e serpentinizzazioni e con alcune varianti. Nella parte bassa dello strato 3 troviamo materiali sempre più femici e cumulitici (questi ultimi da decantazione dei cristalli). Infine si incontra la moho, che è a 11 – 12 km sotto gli oceani (35 km sotto i continenti).


Per trovare resti della crosta oceanica pre-giurassica si è cercato nelle catene montuose, e si sono trovate le ofioliti (suite ofiolitifera), successioni vicinissime a quello che un tempo è stato crosta oceanica. Questo materiale come minimo ha subito stress, l’olivina si è serpentinizzata e il metamorfismo ha prodotto scistosità. Spesso le suite sono significativamente meno spesse della crosta oceanica attuale. A volte si riconoscono anche le cumulati.
La moho sismica si trova sopra le cumuliti, è all’inizio di queste che avviene il salto di velocità. Ma le cumuliti sono parte della crosta e la moho petrografia si mette sotto di queste.

FINE SECONDA PARTE...